Per Madre Natura e per il Servizio Sanitario donare un rene o una sacca di sangue è la stessa cosa: sono entrambi “tessuti” umani, cioè, in parole semplici, gruppi di cellule che condividono la stessa funzione vitale. I protocolli sanitari per entrambe le donazioni sono quindi molto rigorosi e ispirati agli stessi principi (sicurezza, volontarietà, tracciabilità, eccetera). Ogni volta che si dona il sangue (o una sua parte selezionata, ad esempio il plasma) abbiamo superato una vera e propria selezione, che è la migliore garanzia per chi e per chi riceverà quel tessuto.
Nonostante (a differenza del rene) il sangue si rigenera nel nostro organismo, ogni donazione è un atto unico: chi lo riceve lo potrà avere solo se qualcuno lo ha donato per lui, perché il sangue non si produce (ancora) in laboratorio.
Oltre a ciò, ogni tessuto donato, per funzionare, deve essere “vivo”, ma nessuna cellula, per quanto ben congelata, può sopravvivere in eterno: il sangue donato ha, quindi, una scadenza. Ecco perché donare una volta soltanto (magari perché lo hanno detto alla televisione dopo una tragedia), non risolve il problema del bisogno di sangue: il sangue mancherà sempre perché ci sarà sempre bisogno di rinnovare periodicamente quello già raccolto. La pagina web “Meteo del sangue” (https://web2.e.toscana.it/crs/meteo/), curata e aggiornata costantemente da Regione Toscana – Centro Regionale Sangue, ci fa ad esempio vedere i fabbisogni di ciascun gruppo sanguigno nella nostra regione.
Ecco perché noi di Avis parliamo di “cultura della donazione” del sangue: abbiamo tutti bisogno di “donatori periodici” (e non “estemporanei”) che, donando con una cadenza studiata per garantire loro i vantaggi della donazione, possono davvero assicurare una migliore qualità di vita a chi è meno fortunato di loro, quando non gliela salvano per davvero. La “donazione” come la intendiamo noi è un percorso, non un singolo gesto, perché è questa la sola certezza di salute/salvezza per chi riceve le donazioni e di benessere fisico per chi le fa.
Una piccola curiosità: per un trapianto di rene occorrono in media 4 sacche di sangue intero e di plasma.
L’obiettivo del prossimo articolo sarà spiegare perché anche alla persona più egoista al mondo conviene essere un donatore periodico.
