La donazione sicuramente stimola la funzionalità di molti organi “dormienti” coinvolti nella produzione di sangue e delle sue parti, ma il donatore ha altri grandi vantaggi.
Il primo è quello di poter conoscere (gratuitamente) i risultati di tutta una serie di esami e controlli obbligatori e periodici cui viene sottoposto ad ogni donazione.
Ad ogni prelievo il donatore deve infatti essere sottoposto a esame emocromocitometrico completo, agli esami per la qualificazione biologica del sangue e degli emocomponenti, ai test sierologici per la ricerca combinata di anticorpo e antigene HIV 1-2 e degli anticorpi anti-Treponema Pallidum (TP); ogni anno è soggetto ai controlli ematochimici di glicemia, creatininemia, alanin-amino-transferasi, colesterolemia totale e HDL, trigliceridemia, protidemia totale e ferritinemia.
Tutto ciò significa che alla periodicità della donazione corrisponde un regolare controllo del proprio stato di salute.
CHI PUO' DONARE
Prima di accettare una donazione, i medici specialisti delle Unità di Raccolta verificano i requisiti fisici del donatore: chi dona deve essere in buona salute e quindi condurre una vita sana e equilibrata, altrimenti invece che salvare una vita potrebbe essere causa di un peggioramento della salute del ricevente.
Ad esempio, il donatore deve avere un’età compresa tra 18 e 65 anni, un peso non inferiore a 50 Kg, una pressione arteriosa sistolica inferiore o uguale a 180 e quella diastolica inferiore o uguale a 100, una frequenza cardiaca compresa tra 50 e 100 battiti e un livello di emoglobina superiore o eguale a 13,5 nell’uomo e 12,5 nella donna.
Altre valutazioni che vengono fatte riguardano le eventuali malattie sofferte, le attività praticate e le abitudini di vita del donatore che possono incidere sulla valutazione di rischi correlati alla trasfusione.