In Italia la donazione di sangue, essendo gratuita, viene spesso presentata come un gesto esclusivamente solidaristico: non è però necessariamente così.

Il salasso è una delle pratiche mediche più antiche e diffuse: il consistente e brutale prelievo di sangue risulta praticato da molti popoli del mondo, dai Persiani ai Romani, dai Maya agli Aztechi.

Da noi la pratica è continuata fino alla fine del 1900, sostituita nel tempo da trattamenti ritenuti più efficaci.

È evidente che la sottrazione del sangue sollecita il sistema circolatorio e attiva le cellule del midollo osseo che ne producono gli elementi corpuscolari (globuli rossi e bianchi, piastrine): rappresenta quindi una specie di “allenamento controllato” dell’organismo alla reattività in caso di (vere) emorragie.

Donare periodicamente fa quindi bene alla vitalità dell’intero organismo.

Tra una donazione e l’altra deve necessariamente passare un periodo di tempo determinato, proprio perché il primo che deve beneficiare del prelievo è il donatore stesso.

Prima del prelievo il donatore ha un colloquio con un medico specializzato per la verifica del proprio stato di salute generale e verifica determinati valori (pressione sanguigna, livello di emoglobina, ecc).

Il Servizio Trasfusionale effettua le analisi su ogni unità prelevata e mette i risultati a disposizione anche del donatore che quindi, ad ogni donazione, accede gratuitamente ad un check-up del proprio stato di salute generale.

È consuetudine che al donatore venga sempre offerta la colazione al termine del prelievo e ogni altro supporto per non gravarlo di spese superflue (ad esempio il parcheggio).

A titolo promozionale e precauzionale, la legislazione italiana prevede inoltre una giornata di riposo retribuita per chi ha effettuato una donazione.

È quindi chiaro che l’intero impianto della raccolta del sangue delle donazioni ha un alto valore sociale, ma anche che il suo primo centro di interesse è la salute del donatore; non fosse altro perché le componenti del sangue hanno una vita breve, e il mantenimento di una riserva costante per le emergenze è un problema persistente. 

Donare il sangue periodicamente conviene quindi anche a chi vuole bene solo a se stesso: per chi lo riceverà, sarà comunque un gesto unico e gli sarà egualmente grato.

di Avis Comunale Sesto Fiorentino OdV