Oggi vediamo per quali motivi a un donatore pronto alla sua donazione può essere chiesto di attendere un certo tempo prima di poterlo fare, per essere sicuri che il suo sangue salvi chi sta male e non gli dia invece il colpo di grazia regalandogli una nuova malattia o un medicinale al quale può essere allergico.

La prima e più diffusa sospensione è legata ai viaggi.

Ogni Paese ha le sue malattie e per alcuni non è possibile donare non appena rientrati.

Il Servizio Sanitario dell’Emilia Romagna cura dal 2009 un sito aperto (www.simti.it) che illustra i problemi sanitari di ogni paese del mondo e quanto dura la “quarantena” al rientro in Italia prima di poter donare; questa indicazione si aggiunge alle continue prescrizioni per l’attuale pandemia mondiale.

Anche alcune località italiane possono presentare per brevi periodi lo stesso problema (si pensi alle sospensioni per le zanzare che in alcune zone la scorsa estate erano portatrici del west nile virus): la comunicazione è giornaliera e per questo si compila il modulo d’ingresso e si parla col medico prima di donare.

La seconda riguarda la malattia e le cure mediche, e varia a seconda della loro intensità.

Ad esempio si può donare dopo due giorni in caso di cure odontoiatriche di minore entità, ma se il dentista ha fatto un impianto o una estrazione la sospensione è di 7 giorni; un esame con utilizzo di liquido di contrasto prevede una sospensione per 15 giorni; un piccolo intervento chirurgico con o senza anestesia locale (ad esempio l’asportazione di un neo o una gastroscopia) comportano una sospensione di 4 mesi, ma se l’intervento è maggiore (ad esempio con anestesia totale, ricovero, trasfusione o una operazione importante) i 4 mesi vengono superati a seconda della gravità dell’evento in misura variabile secondo il giudizio del medico trasfusionale.

Anche in caso di raffreddore (normale o allergico) la donazione è sospesa nella fase acuta (lacrimazione, cefalea, malessere) e si deve attendere almeno 2 settimane in ogni caso in cui si è avuta la febbre maggiore di 38 gradi; la gastroenterite virale richiede 2 settimane dalla scomparsa dei sintomi e le infezioni (ad esempio addominali, respiratorie o urinarie) 15 giorni dalla cessazione dei sintomi.

La terza riguarda l’uso di medicinali ed è molto variegata anche in ragione dei motivi per cui sono stati presi: si va da almeno 5 giorni per gli analgesici (ad esempio Aspirina o Tachipirina), al minimo di 15 giorni per gli altri medicinali (ad esempio gli antibiotici, gli antivirali o i corticosteroidi sistemici).

La sospensione è di almeno 6 mesi dall’ultima assunzione di psicofarmaci terapici e deve essere accertato il termine della terapia.

Per tutti i farmaci prescritti dal medico può essere anche indicata una ulteriore sospensione in base alla patologia di base ed in base alle caratteristiche della sostanza farmacologica.

La quarta riguarda i vaccini, ed è un caleidoscopio che va da 2 giorni ad un anno.

I 2 giorni sono dopo i vaccini inattivi o depotenziati più comuni (ad esempio influenza, pertosse o epatite B), quindi sono 28 per quello dell’epatite A e 30 per gli altri (ad esempio morbillo, parotite, rosolia o TBC); la sospensione è di almeno 4 mesi per le Immunoglubuline e di un anno se si fa il vaccino antirabbico dopo un morso.

La quinta sono le situazioni più varie.

Ad esempio: 4 mesi per tatuaggi, body piercing, foratura delle orecchie e agopuntura; 3 mesi la puntura di zecca; 4 mesi i comportamenti sessuali a rischio (non abituali, perché in tal caso l’esclusione è definitiva); 4 mesi l’esposizione accidentale al sangue anche attraverso strumenti o siringhe; 2 settimane dopo l’herpes; 6 giorni prima e dopo le mestruazioni.

La quinta riguarda l’uso di sostanze stupefacenti, che incidono sulla valutazione delle “sane condotte di vita” del donatore.

Qui il giudizio del medico trasfusionale, quando non sono previste sospensioni definitive, è ampio e assolutamente vincolante e prevede anche una rivalutazione prima della riammissione.

Il consumo senza prescrizione medica per via endovenosa o intramuscolo di sostanze stupefacenti, steroidi, ormoni o altre sostanze farmacologiche a scopo di culturismo fisico prevede la sospensione definitiva.

Sono invece indicati, dall’ultima assunzione occasionale, almeno 14 giorni nel caso di cannabinoidi e 4 mesi nel caso di altre sostanze da inalazione (ad esempio cocaina).

Questi esempi fanno capire due cose fondamentali:

La prima è che il donatore è responsabile della salute di chi riceverà il suo sangue, e quindi deve avere uno stile di vita sano (anche per se stesso) ed essere leale col sistema trasfusionale, che comunque è basato sulla tracciabilità di ogni donazione.

La seconda è l’importanza delle Associazioni e dei loro volontari amministrativi che sono formati per poter seguire il donatore-socio ed aggiornarlo sulle varie casistiche e circostanze prima che si rechi a donare il sangue, in modo che non perda il proprio tempo e, soprattutto, il proprio impulso solidale.